ElAl: “il pilot nasce dall’esigenza di evitare lunghe file in spazi chiusi ed affollati che rappresenta una ricetta alquanto sicura per la diffusione del virus.”

Oggi ElAl avvierà un pilot per  testare i passeggeri al COVID19, appena prima di salire a bordo o sul volo stesso in modo che non debbano essere testati all’atterraggio all’aeroporto Ben Gurion, evitando cosi file ed assembramenti.

Secondo il regolamento del Ministero della Salute, ogni passeggero che entra in Israele deve essere sottoposto ad un test per COVID19. L’obbligo é anche per coloro che sono vaccinati e che non provengono da paesi vietati o “arancioni” con obbligo di quarantena. I passeggeri  devono quindi sottoporsi a questo test ed entrare in isolamento fino a quando non ricevono un risultato negativo, o per 24 ore, e “liberandosi” a seconda dell’evento che si verifica per primo dai suddetti. Il pilot, che viene svolto in collaborazione con il Ministero della Salute e la società Femi Premium che gestisce i test COVID19 al Ben Gurion Airport consentirebbe ai passeggeri di saltare molte file. Nello specifico, il pilot sarà effettuato sul volo El Al in partenza dall’aeroporto John F. Kennedy di New York alle 14:00 con circa 280 passeggeri e XpresCheck, che già opera al JFK, effettuerà i test al gate prima dell’imbarco.

Questa è la prima volta al mondo che i passeggeri vengono testati prima di atterrare nel paese di destinazione. Lo screening non sostituisce il test COVID19 che deve essere eseguito 72 ore prima dell’imbarco del volo. “Se il pilot avrà successo”, ha affermato un rappresentante della compagnia aerea ElAl, “sarà esteso ad altri voli e faciliterà il movimento dei passeggeri in arrivo in aeroporto”.

Ai passeggeri che usufruiranno del programma verrà chiesto di fornire i propri dati per l’identificazione nel paese di destinazione, inclusi nome, numero di passaporto, indirizzo e numero di telefono. Personale qualificato, durante il volo, effettuerà i test indossando adeguati dispositivi di protezione individuale e guanti monouso, che verranno sostituiti ovviamente per ogni passeggero. Ai passeggeri verrà effettuato un tampone alla gola e al naso ed i campioni saranno conservati in apposite provette di campionamento che contengono la tradizionale soluzione speciale. Ogni provetta sarà contrassegnata da un codice a barre dedicato per una facile identificazione e le provette verranno trasferite in un freezer che garantirà la qualità dei campioni durante il volo. I risultati saranno consegnati ai passeggeri in Israele, secondo gli standard del Ministero della Salute.

Il costo del test dovrebbe essere di circa 80 NIS (circa 20 Euro – n.d.r.), ha informato El Al, simile al costo attuale per i test in aeroporto. ElAl non addebiterà alcun costo aggiuntivo per fornire il servizio. Tuttavia, la compagnia aerea ha dichiarato che non ci sono piani per rendere i test PCR parte del prezzo del biglietto.

“Il pagamento viene effettuato all’organizzazione medica che esegue il test”, ha affermato il ElAl. La compagnia aerea ha inoltre affermato che l’obiettivo è riportare l’esperienza di volo a qualcosa di più simile a quello che era prima del COVID19. “Nonostante la complessa situazione e le restrizioni”, ha affermato Avigal Soreq, CEO di El Al, “El Al continuerà a fare tutto ciò che è in suo potere per sviluppare soluzioni efficaci per i suoi passeggeri, quelle che consentiranno a Israele di aprirsi al turismo straniero, che è fondamentale per l’economia dello stato e per l’occupazione di decine di migliaia di famiglie israeliane.