COVID19: Israele è il primo paese ad aver iniziato a distribuire il terzo vaccino contro il COVID19 e alcuni paesi, come gli Stati Uniti, stanno seguendo l’esempio.

Ad oggi Israele ha superato i 600 pazienti in gravi condizioni, mentre il comitato che collabora col Ministero della Salute sulle questioni relative al vaccino COVID19 si preparava a riunirsi per discutere l’ampliamento dell’ammissibilità del richiamo, attualmente offerto alle persone con più di 50 anni.

Oltre 1,2 milioni di israeliani hanno già ricevuto il terzo vaccino, incluso il 55% di individui di età compresa tra 60 e 69 anni, il 72% di quelli di età compresa tra 70 e 79 anni, il 68% di quelli di età compresa tra 80 e 89 anni e il 62% di persone con più di 90 anni. Per coloro che hanno un’età dai 50 -59, per i quali la campagna di vaccinazione è iniziata solo venerdì scorso, circa il 26% delle persone ha già ricevuto un richiamo. Israele è stato il primo Paese al mondo ad iniziare a vaccinare per la terza volta alla sua popolazione il 30 luglio, dopo aver registrato una diminuzione dell’efficacia dell’inoculazione tra gli anziani, molti dei quali erano completamente vaccinati la fine di gennaio.

Molte autorità ed esperti di molti altri paesi hanno espresso scetticismo sulla necessità di un richiamo, alcuni hanno deciso di darsi da fare nelle prossime settimane. Mercoledì, le autorità sanitarie statunitensi hanno annunciato che a partire dal 20 settembre una terza dose sarà disponibile per tutti gli americani dai 12 anni in su, otto mesi dopo aver ricevuto la seconda dose.

“Tra gli anziani, vediamo una differenza significativa tra coloro che hanno ricevuto la terza dose e quelli che non l’hanno ricevuta”, ha affermato il dott. Tal Brosh, capo dell’Unità di malattie infettive presso il Samson Assuta Ashdod Hospital e membro del comitato consultivo. “Nient’altro che il vaccino protegge specificamente questo gruppo”, Brosh ha poi osservato che gli esperti discuteranno se espandere l’ammissibilità a persone di tutte le età o diminuire più gradualmente, sostenendo che vogliono stare più attenti con i più giovani.

I primi dati diffusi mercoledì dal Maccabi Health Services indicano che il terzo vaccino si è fino ad ora dimostrato efficace per l’86% nel prevenire le infezioni tra gli anziani, un tasso molto alto, considerando che l’efficacia delle due dosi precedenti era scesa fino a 16 % per la loro categoria. Nuovi dati rilasciati giovedì dal Ministero della Salute sugli effetti collaterali del vaccino hanno confermato che il richiamo sembra suscitare meno effetti collaterali rispetto ai primi due colpi.

Da settembre, la somministrazione della terza dose sarà aperta a tutta la popolazione.