Israele chiude ai turisti per due settimane a causa della variante Omicron. Il governo ha votato per vietare a tutti gli stranieri l’ingresso in Israele nell’ambito di uno sforzo per arginare la diffusione della nuova variante sudafricana.

Il “gabinetto del coronavirus” si è riunito per quasi tre ore questa sera concordando una serie di nuove restrizioni. Per il momento, tutte le persone che tornano da qualsiasi paese, inclusi gli israeliani vaccinati, dovranno essere isolate per tre giorni all’ingresso in Israele. I viaggiatori saranno testati in aeroporto e quindi sarà richiesto loro di eseguire un test PCR molecolare il terzo giorno e di lasciare l’isolamento solo una volta ottenuto un risultato negativo. Gli israeliani non vaccinati dovranno andare in isolamento per sette giorni e saranno soggetti ad un test negativo.

Per quanto riguarda gli stranieri che per qualche motivo riescono a ottenere il permesso di ingresso in Israele, dovranno andare in quarantena in un hotel destinato al coronavirus gestito dallo Stato. Questa sera il governo ha anche stabilito che circa 50 paesi del continente africano saranno stati etichettati come “zona rossa”, dove é vietato recarsi agli israeliani. Il governo ha convenuto che gli israeliani, prima di lasciare il paese, sarà richiesto di dichiarare sul sito del Ministero della Sanità che non viaggeranno in uno dei paesi facenti parte della “zona ross” considerando che  la mancanza del permesso potrebbe comportare loro una multa di 5.000 NIS.

Gli israeliani di ritorno dai paesi “rossi” verranno mandati direttamente in un hotel coronavirus fino a quando non si otterrà un risultato negativo. I viaggiatori che risulteranno negativi all’hotel verranno rimandati a casa per completare una settimana di isolamento in attesa di un secondo test negativo. Coloro che risultano positivi dovranno rimanere in hotel. Questo requisito è già entrato in vigore per chiunque torni dall’Etiopia, dal Botswana, dal Sudafrica o dal Malawi. Si applicherà al resto dell’elenco dei paesi a partire dalla mezzanotte tra domenica e lunedì 29 novembre.

Il governo ha anche deciso che la sorveglianza dello Shin Bet (Agenzia di sicurezza interna israeliana) per chiunque risultasse positivo al ritorno in Israele da un paese africano bandito sarà ripristinato. Infine, il governo ha ridotto il numero minimo di persone che possono partecipare a un evento senza richiedere un Green Pass da 100 a 50 persone. Tutti gli altri eventi di Hanukkah andranno avanti come previsto, secondo lo schema del Green Pass.

Per informazioni dettagliate, consultare il sito del Ministero della Sanità