L’economia israeliana è cresciuta del 5,3% nella prima metà del 2021, nonostante la contrazione del primo trimestre, dovuta al lockdown per il COVID19

L’economia israeliana è cresciuta del 15,4%, su base annualizzata, nel secondo trimestre del 2021, rispetto al trimestre precedente, secondo la prima stima dell’Ufficio centrale di statistica. L’eccezionale cifra di crescita non riflette una enorme espansione futura dell’economia israeliana ma segue la rimozione delle restrizioni COVID19, che ha comportato una contrazione dell’economia nel primo trimestre dell’anno.

Nella prima metà dell’anno, l’economia israeliana è cresciuta del 5,3% su base annua, rispetto alla seconda metà del 2020. Il dato di crescita del primo semestre è vicino alla previsione di crescita del 5,5% della Banca d’Israele nel 2021. Il dato di crescita di Israele nel secondo trimestre è stato superiore a quello di altri paesi OCSE: Belgio (14,5%), Canada (13,8%), Stati Uniti (12,2%), Austria (11,4%), ma inferiore a Portogallo (15,4%), Italia (1,3%) e Francia (18,7%).

Gran parte del dato di crescita per il secondo trimestre in Israele è dovuto alle importazioni di auto, che hanno contribuito al 12,4% della crescita del PIL nel secondo trimestre del 2021. Il PIL pro capite è aumentato del 13,5% su base annua nel secondo trimestre. I consumi privati, fortemente influenzati dalla revoca delle restrizioni COVID19 e dall’apertura dell’economia, sono cresciuti del 36,3% su base annua nel secondo trimestre. Il consumo privato pro capite è aumentato del 34,1% su base annua nel secondo trimestre del 2021, rispetto al primo trimestre.

Le esportazioni di beni e servizi (esclusi diamanti e startup) sono aumentate del 14% nel secondo trimestre su base annua. Le esportazioni di servizi sono aumentate del 30,2% su base annua (e del 6,8% su base trimestrale).