Anche se Israele è un ecosistema fintech leader, i cittadini si affidano da tempo a sistemi di pagamento obsoleti per le loro transazioni quotidiane e l’arrivo di Apple Pay potrebbe portare qualche cambiamento.

Gli israeliani vedranno finalmente un aggiornamento nel modo in cui elaborano i pagamenti quest’anno dopo la conferma dell’arrivo di Apple Pay in Israele attraverso la società di carte di pagamento Isracard. Si prevede che il sistema sarà implementato entro la fine del 2020 in conformità con i nuovi standard introdotti dalla Banca d’Israele che richiedono alle imprese di essere in grado di ricevere pagamenti e transazioni utilizzando tecnologie più avanzate.

 Sebbene Israele sia considerato un po ‘un leader del settore con servizi fintech e sistemi di pagamento, il paese stesso è rimasto relativamente lento nell’aggiornamento delle proprie infrastrutture locali. Il Gruppo Isracard opera da più di 40 anni ed emette carte MasterCard e Visa, aprendo il servizio a più di quattro milioni di carte e 100.000 aziende in tutto il Paese.

Secondo il quotidiano Israel Hayom, anche le compagnie di carte di credito rivali di Isracard, Max e Cal, hanno firmato accordi con Apple e hanno completato tutti i test tecnici richiesti, incluso un pilot del prodotto nelle ultime settimane.

Apple Pay aiuta i clienti a pagare beni e servizi utilizzando uno smartphone o uno smartwatch tramite un chip NFC (Near-Field Communication). Questo chip consente al dispositivo di comunicare con un registro e può aiutare ad accelerare i pagamenti in modo più sicuro. In teoria, questi chip NFC possono essere letti da qualsiasi servizio di terze parti per l’utilizzo. Tuttavia, Apple non consente a terzi di accedere a questo chip per i servizi di pagamento, quindi è essenziale che le banche giochino bene con il gigante americano.

Nel febbraio 2020, i colloqui tra Apple ed Isracard  si sono interrotti in quanto Apple avrebbe richiesto lo 0,25% dei ricavi dell’emittente della carta per poter operare sul suo sistema operativo. Il nuovo accordo lo porta allo 0,05%. Mentre le grandi aziende dovranno rispettare il nuovo standard EMV entro la fine di novembre, le aziende più piccole hanno tempo fino a luglio 2021 per apportare il cambiamento.