L’agenzia di rating Moody’s elogia le riforme strutturali dell’attuale governo, ma osserva che il suo futuro è incerto.

L’agenzia internazionale di rating Moody’s ha confermato il rating di Israele ad A1 e ha aggiornato il suo outlook di rating a “Positivo”, grazie alla forte performance fiscale di Israele e alla solidità della sua economia. L’aggiornamento delle prospettive significa che il rating di Israele potrebbe essere aumentato a un certo punto entro i prossimi due anni. Nel luglio 2018, Moody’s ha aggiornato l’outlook del rating di Israele a “Positivo”, ma nell’aprile 2020 lo ha rivisto a “Stabile” a causa dello scoppio della pandemia di coronavirus.

Come ragioni per l’aggiornamento delle prospettive, Moody’s cita le riforme economiche strutturali dell’attuale governo israeliano progettate per affrontare le sfide a lungo termine affrontate dall’economia israeliana e la rapida ripresa e la forte performance fiscale, come si manifestano nel declino del debito: PIL e la riduzione del disavanzo di bilancio in misura notevolmente superiore alle previsioni iniziali.

La scorsa settimana, il ministro delle Finanze Avigdor Liberman ha riferito che il disavanzo pubblico é  sceso all’1,6% del PIL a marzo dal 2,2% di aprile. “L’affermazione dei rating ad A1 bilancia le solide prospettive di crescita dell’economia e la resilienza rispetto all’onere del debito pubblico relativamente elevato del governo. Inoltre, le metriche di accessibilità del debito del governo sono leggermente più deboli rispetto ai peer”, afferma l’annuncio di Moody’s, ma l’agenzia osserva: La coalizione di governo è stata più stabile e coesa di quanto inizialmente pensato, ma ora ha perso la sua piccola maggioranza e resta da vedere se rimarrà in carica per attuare il suo programma di riforme globali insieme a politiche fiscali.Allo stesso tempo, Israele è significativamente meno colpito rispetto ad altri Paesi dal conflitto tra Russia e Ucraina, anche grazie all’indipendenza energetica del Paese”.

Moody’s prevede che il deficit fiscale di Israele per il 2022 sarà del 3,4% del PIL, rispetto a una precedente previsione del 3,9%. Il rapporto debito/PIL dovrebbe scendere al 64% entro il 2024.