Israele: il Ministero della Salute prevede di limitare la partecipazione alle cerimonie ufficiali dello Stato il mese prossimo, ma consentire ad altre sedi di ospitare migliaia di persone mentre i casi di coronavirus continuano a diminuire
Mentre i casi di coronavirus continuano a precipitare, il governo non imporrà nuove restrizioni durante le prossime vacanze di Pesach e autorizzerà lo svolgimento degli eventi del Giorno dell’Indipendenza (Yom Haazmauth) e del Giorno del Ricordo dei caduti (Yom Hazikaron), secondo quanto affermato dal Ministero della Salute.
Secondo il ministero, i raduni durante la festa ebraica di Pesach della prossima settimana potranno aver luogo in conformità con le linee guida del Ministero della Salute – fino a 20 persone in spazi chiusi e 50 persone all’aperto. Le cerimonie ufficiali del Giorno del Ricordo dei caduti (Yom Hazikaron) e Yom Haazmauth si terranno dal 13 al 15 aprile, ma con una pubblico più contenuto del solito. A tutti i partecipanti sarà inoltre richiesto di portare con sé il “Green Pass” – prova di vaccinazione con entrambe le dosi di anti-COVID19 o di guarigione dal virus.
Ai comuni sarà consentito di celebrare Yom Hazikaron per i vaccinati. Nei luoghi con un rischio limitato di infezione, a seconda delle dimensioni della sede, fino a 3.000 persone vaccinate potranno radunarsi al chiuso, 5.000 all’aperto. Nelle aree a più alto rischio di infezione, saranno consentiti raduni fino a 300 persone all’interno e 500 all’aperto. I casi gravi di COVID19 in Israele sono scesi al conteggio più basso da dicembre, mentre la campagna di vaccinazione del paese continua a progredire, con oltre 4,6 milioni di cittadini che hanno ricevuto entrambe le dosi. Ci sono attualmente 483 persone in gravi condizioni, di cui 218 in ventilazione.
Dall’inizio della pandemia, in Israele, il coronavirus é stato diagnosticato a 829.935 persone, con 12.969 pazienti attivi a partire da ieri. Dei 41.449 test antivirus condotti martedì, circa l’1,7% è risultato positivo, pari a 679 nuovi casi, continuando il forte calo da gennaio, quando il tasso di test positività ha superato il 10%. Altre 41 persone sono decedute per COVID19 martedì, con ulteriori 38 decessi segnalati ieri sera, portando il bilancio a 6.154.
Il numero di riproduzione di base del virus, che rappresenta il numero medio di persone infette da ciascun portatore del virus, è stato indicato come 0,59. Qualsiasi cifra inferiore a 1 indica che l’epidemia si sta attenuando. Il dato rappresenta la situazione a 10 giorni fa a causa del periodo di incubazione.
I tassi di morbilità in Israele hanno continuato a diminuire costantemente poiché il paese ha annullato le restrizioni sul virus, che all’apice ha bloccato l’intero sistema educativo, i luoghi pubblici e la maggior parte delle attività non essenziali. Da allora la maggior parte del sistema educativo è stato riaperto, insieme a gran parte dell’economia. È stato inoltre consentito a un pubblico limitato la presenza ad eventi sportivi e culturali.
I dati sulle infezioni recenti rappresentano un notevole miglioramento negli ultimi due mesi, merito principalmente di una campagna di vaccinazione di successo. Il successo arriva nonostante la proliferazione di varianti di virus più infettive e la graduale revoca delle restrizioni. I dati del ministero hanno mostrato che finora 5.197.591 persone, ovvero il 55,89% della popolazione, ha ricevuto almeno la prima dose, di questi, 4.633.186 hanno avuto anche la seconda dose, pari al 49,82% della popolazione. Nell’ultima settimana, le dosi di vaccino sono state somministrate a circa 20.000-70.000 persone al giorno. Le autorità mirano a vaccinare l’intera popolazione over 16 entro la fine di aprile.