Israele: tutti i nuovi edifici dovranno avere un impianto di ricarica per veicoli elettrici

La misura è una delle tante nel disegno di legge sulle disposizioni economiche di quest’anno progettato per promuovere il programma sulle energie rinnovabili.

Lo stato obbligherà i costruttori a prevedere l’installazione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici in tutti i nuovi edifici in Israele, ad esempio facendo passare le guaine dei cavi di alimentazione attraverso le pareti del parcheggio e installando una scheda contatore separata e prese di corrente opportunamente posizionate. La disposizione è contenuta nel progetto di legge sulle disposizioni economiche che accompagna il bilancio 2020. In un edificio, il proprietario di un appartamento sarà in grado di installare un punto di ricarica per il proprio veicolo senza dover ottenere il consenso degli altri residenti. Inoltre, qualsiasi proprietario di appartamento sarà in grado di installare un sistema di energia solare domestica di quattro metri quadrati sul tetto dell’edificio per proprio conto e sarà sufficiente ottenere il consenso di due terzi di i proprietari dell’appartamento nell’edificio per coprire l’intero tetto con pannelli solari. Al momento, tutte queste azioni richiedono il consenso anticipato di tutti i proprietari di tutti gli appartamenti del palazzo.

Ministro dell’Energia Yuval Steinitz

Nel disegno di legge economico, il Ministero delle finanze e il Ministero dell’Energia cercheranno di approvare una legislazione volta a promuovere il piano di aumento della percentuale di energia generata da fonti rinnovabili in Israele al 30% entro il 2030, in conformità con il programma presentato per ultimo mese dal Ministro dell’Energia Yuval Steinitz. Per raggiungere l’obiettivo fissato da Steinitz, i sistemi di energia solare dovranno essere installati con una produzione aggregata di 15.000 megawatt e sarà richiesta anche una capacità di stoccaggio di 3.000 megawatt per la fornitura di energia di notte e nei giorni senza sole. La capacità installata israeliana finora è di 2.500 megawatt, senza una notevole capacità di stoccaggio. I principali ostacoli al raggiungimento dell’obiettivo del 2030, oltre al problema dello stoccaggio, sono gli investimenti finanziari richiesti (stimati a 80 miliardi di NIS) e la necessità di estese aree di terra per gli impianti. Il Ministero delle finanze e il Ministero dell’Energia affermano che il piano può essere attuato senza danneggiare le aree aperte designate e senza un aumento del costo dell’elettricità.

Al fine di realizzare il piano in questo modo, la politica del governo è focalizzata sulla creazione di incentivi per l’installazione di piccoli sistemi solari su case e edifici più grandi, e grandi sistemi su aree di terra già in uso in altri modi, come serbatoi d’acqua, parcheggi, aree di smaltimento rifiuti, e campi sportivi L’esenzione dal prelievo per gli impianti fotovoltaici, che doveva scadere quest’anno, sarà estesa alla fine del 2025. L’esenzione sarà estesa anche ai sistemi solari con batterie. Inoltre, l’installazione di sistemi solari sui tetti di tutti gli edifici governativi diventerà obbligatoria e l’obbligo può essere imposto anche su edifici di proprietà di organizzazioni sostenute dal governo.